Da Mulazzano alla lotta: i racconti e le emozioni

Mulazzano Anche da Cassino e da Isola Balba partirono per partecipare alle cinque giornate di Milano. Nel 1848 don Carlo Moro, nativo appunto di Isola, una della più grandi cascine attorno a Mulazzano, era coadiutore a Paullo e organizzò dei giovani per aiutare i vicini milanesi. Perseguitato poi dalla polizia austriaca, si spostò in Piemonte e partecipò alle grandi campagne del Risorgimento italiano. Giuseppe Fumagalli era invece un fittabile di Cassino, combattè a Porta Tosa e in seguito col canonico del duomo si adoperò per i feriti, tanto che nel 1911 Milano lo elencò tra i benemeriti per la causa italiana. Le due figure sono state ricordate da Marco Baratto, commissario straordinario del Lodigiano per l’istituto del Risorgimento italiano, che mercoledì è intervenuto nella sala consigliare del comune di Mulazzano per la serata dedicata ai 150 anni dell’unità d’Italia. Baratto ha donato al sindaco Abele Guerini una copia dello Statuto della Repubblica Romana di Mazzini e della bandiera originale della Repubblica Cisalpina. La serata è stata organizzata dall’amministrazione comunale che ha voluto festeggiare un compleanno con un sorriso sulle labbra, come ha detto Guerini. Per i 150 anni dell’unità d’Italia si è infatti scelta la formula del consiglio comunale aperto, rivedendo l’intervento di Roberto Benigni a San Remo e ricantando l’inno di Mameli anche con alcuni bambini presenti. «Mai vista così tanta gente in consiglio comunale», hanno rilevato Guerini e Sante Gola, capogruppo di minoranza che si è rivolto alla cittadinanza: «Compiere fino in fondo il processo di unificazione degli Italiani è anche tener conto del buon equilibrio economico all’interno del Paese, perchè non si alimentano gli Italiani delusi. Bisogna avere come primo obiettivo i diritti di uguaglianza in modo da operare per unire e non per dividere». Davvero numerosi i presenti tra cui il signor Domenico Milani internato militare in Germania, le religiose, varie associazioni e il neonato gruppo di protezione civile. Al termine il simpatico brindisi tricolore.
 
Raffaella Bianchi