guardamiglio «Custodire l’unità nazionale». Venerdì sera a Guardamiglio il professor Marco Baratto del Lodigiano Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano ha ripercorso l’affascinante storia della bandiera italiana, ribadendo il valore dell’unità d’Italia che sta al di sopra delle forme istituzionali con cui si articola il Paese. Federalismo compreso.La serata è stata promossa dal comitato guardamigliese per i 150 anni dell’Unità d’Italia, capitanato dal sindaco Maria Grazia Tondini, che per mano del professor Baratto ha ricevuto copia della costituzione della Repubblica Romana, come dono per tutta la comunità. «Si tratta di una costituzione mai applicata - ha spiegato il professore -, ma è un atto giuridico importante, perché sancisce per la prima volta il suffragio universale, anche se solo maschile». «Ringrazio il professor Baratto e sono felice che a settembre sarà di nuovo con noi per un altro appuntamento di questo anno di iniziative tutte dedicate ai 150 anni dell’Unità d’Italia», ha dichiarato il sindaco Tondini.Dal tricolore della Repubblica Traspadana a quello della Repubblica Cispadana (poi fuse nella Cisalpina), il professor Baratto ha ripercorso la storia italiana dalle campagne militari napoleoniche fino all’unificazione, attraversando tutte le Repubbliche della penisola con le loro bandiere.Il tricolore italiano però è legato alla Repubblica Cispadana che a Reggio Emilia la adottò il 7 gennaio 1797, ora “Festa della bandiera”.«Ma qual è il significato della bandiera? E che ruolo ebbe Valloria nelle battaglie napoleoniche?», ha domandato il pubblico. Fra le tante tesi sul significato del tricolore nazionale, il professor Baratto ha sposato quella che vorrebbe il colore verde legato alla guardia civica milanese e quindi alla prima divisa della legione lombarda, mentre il rosso e il bianco rappresenterebbero gli emblemi della città di Milano, capitale della repubblica Traspadana. «Il ruolo di Valloria nella prima campagna napoleonica in Italia fu importante - ha concluso Baratto -, perché dal punto di vista militare in questi territori (Basso Lodigiano), Napoleone si giocò la conquista di Milano e della Lombardia»
Sara Gambarini
Fonte : IL CITTADINO